Piazza Maggiore: un grande centro nevralgico di eventi

Piazza Maggiore: un grande centro nevralgico di eventi

Come vuole una delle tante leggende sui tortellini, questi sarebbero nati dal fascino suscitato dall’ombelico di una donna, o addirittura della stessa Venere, nei confronti di un uomo. Ma si può dire che il capoluogo emiliano abbia anche un ombelico fisico, nel quale si può passeggiare e fermarsi giusto in mezzo: Piazza Maggiore.

Erroneamente considerata la “Piazza Grande” di Lucio Dalla, Piazza Maggiore è il cuore del centro storico, circondata dai maggiori e più belli edifici medievali e rinascimentali della città.

La creazione dell’attuale piazza Maggiore cominciò nel 1200, dopo l’abbattimento di numerosi edifici, con la costruzione del Palatium Vetus Communis Bononiae (attuale Palazzo Podestà), il quale prevedeva nel suo progetto uno spiazzo antistante.

Anticamente lo spiazzo era documentato come Curia Comunis e divenne solamente in seguito Piazza Maggiore, per distinguerla da Piazza Reale (quella antistante Palazzo D’Accursio) e da Piazza Montanara (parte coincidente con l’imbocco di Via D’ Azeglio).

Mutò nome nel 1944, durante il periodo della Repubblica di Salò, in “Piazza della Repubblica”, per poi tornare Piazza Maggiore a guerra finita.

Alcune zone del piazzale hanno conservato i propri nomi specifici, nonostante oggi non siano più usati: (Piazza reale, Piazza Montanara, Canton da l’Urluoi, Cantone del Salario,…)  

Il Crescentone

In mezzo alla piazza si solleva il famoso “Crescentone”, un rettangolo in granito rosa, alto come un gradino, il cui nome rimanda a una tipica focaccia bolognese, la crescente. Costruito intorno al 1934, è oggi un grande punto di ritrovo, un posto dove sedersi e mangiare qualcosa scaldati dai raggi del sole, dove i bambini rincorrono i piccioni, dove d’estate viene montato lo schermo del cinema all’aperto e dove le scolaresche ascoltano gli insegnanti che raccontano la storia della città. Il Crescentone è anche il luogo nel quale la città ha festeggiato la liberazione dall’occupazione tedesca.

Il 21 aprile 1945 i partigiani entrarono a Bologna senza sparare un colpo, perché i fascisti e i tedeschi avevano abbandonato la città su ordine del generale Von Senger. Ben presto la piazza si gremì di gente: partigiani, soldati, alleati, cittadini, uomini, donne. I carri armati erano stati assaltati dai giovani con le bandiere tricolore e del loro passaggio sono ancora visibili le tracce. Infatti, sul bordo del Crescentone sono presenti ancora delle profonde incisioni nella pietra causate dai cingoli, le quali non sono mai state fatte restaurare, poiché considerate vestigia storiche.

Piazza Maggiore come sede di mercati ed eventi

Costruita per la necessità dei cittadini di avere uno spazio adibito a mercato, Piazza Maggiore un tempo vedeva vecchie signore camminare avvolte nelle loro calde mantelle di panno, per ripararsi dall’aria frizzante della primavera non ancora inoltrata. Si affrettavano verso il mercato, trasportate dal fresco odore della frutta e dal vociare dei mercanti che decantavano i loro prodotti. Purtroppo, oggi il mercato della frutta di Piazza Maggiore non esiste più, questi prodotti hanno trovato posto nelle beccherie e pescherie delle stradine adiacenti, facendo acquistare allo spiazzo un tono più serio, sostituendo ai colori delle bancarelle le sfumature dorate dei palazzi medievali, nonostante, chiudendo gli occhi, si possa ancora sentire il chiacchiericcio delle massaie e delle signore borghesi che si recano al mercato con la cesta per fare la spesa.

Oltre ad essere luogo adibito a mercato, Piazza Maggiore fu sede di numerose celebrazioni come l’antica festa della porchetta (XVII-XVIII), tenuta nel giorno di San Bartolomeo, alla vigilia di Ferragosto, quando la gente arrivava ad azzuffarsi per afferrarne il più possibile, dato che la carne veniva lanciata, insieme a delle monete, dal Palazzo Comunale.

Piazza Maggiore: il patibolo cittadino

Fin dal Medioevo, la piazza fu utilizzata anche come patibolo cittadino, nonché come macabro teatro per la popolazione.

I documenti dell’epoca riportano una notevole varietà di cruente esecuzioni che variavano dalla decapitazione al rogo, dallo strangolamento con il filo di seta (per i nobili) alla consueta impiccagione.

Le cronache dell’epoca riportano che, proprio il giorno della prima esecuzione, non tutto andò come previsto. Domenico Grundi, il prescelto per l’inaugurazione della nuova forca, riuscì a scappare mentre saliva la scala. La fuga fu, tuttavia, molto breve e, una volta riconsegnato al boia, fu strangolato a mani nude tra le proteste della folla, che voleva assistere, invece, allo spettacolo.

Tra incoronazioni e arte moderna

Di maggior nota, sicuramente, tra gli eventi tenutisi nella piazza, vi è stata l’incoronazione di Carlo V a imperatore del Sacro Romano Impero, nel febbraio del 1530, tenutasi nella Basilica di San Petronio per mano di Papa Clemente VII. La città per ragioni di sicurezza venne fortificata e la stessa Piazza Maggiore e le varie porte vennero chiuse dai soldati del sovrano per proteggere la sua incolumità.

Ancora oggi Piazza Maggiore ospita grandi eventi, come quando, nel 2016, divenne sede della più grande installazione di pixel art urbana al mondo. Il Crescentone, in occasione della giornata mondiale dell’alimentazione, è stato ricoperto con 10.000 piatti vuoti per ricordare i milioni di persone che soffrono la fame e per raccogliere fondi a favore degli abitanti della Tanzania. La piazza è stata trasformata in vero e proprio campo di grano fatto di palloncini gialli, rossi e verdi, il tutto a formare il volto di una donna africana, visibile da sopra la Grande.

Piazza Maggiore è il cuore pulsante di Bologna. Una piazza con la P maiuscola, che ha visto passare sul selciato incontri, scontri, feste, manifestazioni, celebrazioni e tanto altro ancora. Se le sue pietre potessero parlare, chissà quante storie potrebbero raccontare.