Hai mai sentito parlare dello zoo dei Giardini Margherita? Quando pensiamo a Bologna, ci vengono subito in mente la bontà della sua tradizione gastronomica e la bellezza dei suoi edifici storici, tra cui la famosa Torre degli Asinelli e la Torre Garisenda.
Ciò che spesso non conosciamo, invece, sono alcune curiosità legate ai luoghi della città. Tra questi c’è lo zoo dei Giardini Margherita, un grande parco pubblico aperto nel 1879. E’ situato appena fuori dalle mura e si estende tra porta Castiglione e porta Santo Stefano.
Molte persone, tra turisti e abitanti del posto, passano il proprio tempo libero nel verde di questo parco, ma non tutti sanno che per diverso tempo al suo interno esisteva un piccolo zoo cittadino che ospitava diversi animali, tra cui due leoni.
Questo zoo risale agli anni del fascismo, quando le prime gabbie di animali vennero posizionate lungo il Viale Stenio Polischi per accogliere daini, capre, scimmie, pappagalli e struzzi. Inoltre, in quel periodo, il laghetto all’ingresso dei Giardini Margherita venne recintato per ospitare fenicotteri, gru e cigni, sostituiti quasi immediatamente da anatre e germani reali.
Oltre a questi, gli animali più amati dai bolognesi erano i leoni, considerati dei veri e propri “re” all’interno del parco. Diversi cittadini conservano ancora nei loro album di famiglia le foto scattate insieme ai leoni di Bologna, ricordandoli con affetto.
I primi due leoni, due cuccioli di nome Reno e Sciascia, arrivarono nei Giardini Margherita nel 1938. I reduci della Federazione dei fasci di combattimento di Bologna (“Decima Legio”) li donarono alla città dopo una spedizione coloniale in Etiopia. La gabbia degli animali si trovava nei pressi della Scuola Elementare “Fortuzzi”, una scuola all’aperto dedicata a bambini gracili e colpiti da tubercolosi. Si racconta che un giorno uno dei leoni scappò dalla gabbia, facendo allarmare il personale scolastico, che ordinò di non far uscire i bambini. Molti di loro, adesso anziani, si ricordano ancora del leone che correva a passo felpato nel giardino della scuola.
Nonostante questo episodio, i bolognesi continuarono a considerare positivamente la presenza dei due leoni, i cui discendenti sono rimasti nello zoo dei Giardini Margherita fino agli anni Settanta. Lo zoo è stato poi smantellato nei primi anni Ottanta, soprattutto su insistenza di gruppi di ambientalisti che convinsero le autorità a spostare gli animali in oasi protette, più adatte alla loro permanenza.
Negli ultimi anni, la zona che ospitava lo zoo è stata riqualificata e ha preso nuove forme, in particolare quella di spazio dedicato alla cultura e all’aggregazione. In quelle che sono oggi chiamate le “Serre dei Giardini” vengono ospitati progetti artistici, convegni, workshop e altre attività formative, che rendono i Giardini Margherita un luogo innovativo e stimolante pensato per la collettività.
Anche se oggi non è più possibile vedere dal vivo tutti gli animali che regnavano nei Giardini Margherita, cosa aspetti a visitare questo parco?