La tigella, associata da sempre a ricordi familiari di feste e sagre per gli emiliani, è una deliziosa piccola focaccia imbottita, di forma rotonda, preparata tradizionalmente con farina, acqua, strutto e lievito, dal sapore rustico ma delicato.
Prendono il loro nome dal tipo di strumento utilizzato per la cottura. Un tempo erano preparate in dischi di pietra refrattaria o terracotta. Oggi, invece, si usa uno stampo che viene chiamato “tigelliera”.
Si potrebbe fare una lista infinita su come possono essere mangiate e con cosa, dato che possono essere utilizzate sia come pane e come accompagnamento per secondi piatti. Il modo migliore però, per renderle uniche, è la farcitura con la famosa “cunza”, “aglione” o “pesto”, un battuto a base di lardo, rosmarino e aglio, oppure con verdure. Ovviamente, questi condimenti non sono l’unica soluzione, i salumi come il prosciutto, culatello, la coppa di testa, il salame o il salame rosa, la mortadella sono un ottimo accostamento. I formaggi come lo squacquerone, caprini e pecorini freschi e stagionati accompagnati da qualche confettura come fichi caramellati o marmellate e/o miele sono anch’essi perfetti come accompagnamento per staccare tra il sapore forte dei formaggi e il dolciastro delle confetture, un ottimo incrocio di sapori!
Per finire, non possono mancare le tigelle dolci, accompagnate da cioccolato, crema di nocciole, crema di pistacchio o ricotta, sono perfetti per i più golosi.
Passano da avere un sapore delicato ad un sapore più forte ed esclusivo inconfondibile.
La tigella è un manicaretto da condividere in compagnia attorno a un tavolo accompagnato da un buon lambrusco DOC (vino rosso frizzantino tipico bolognese), magari amabile (più indicato per tigelle, per risaltare il sapore dei salumi), che porterà ad un’ulteriore incrocio di gusti.
Sono ottime anche come street food. Gustate una buona tigella mentre passeggiate per i portici bolognesi: è un’altra ottima idea per vivere la città!