Il complesso di Santo Stefano si trova nell’omonima piazza ed è fra i luoghi di culto più importanti di Bologna. I nomi di questo must see della città sono diversi, fra cui le Sette Chiese e Santa Gerusalemme Bolognese.
Il nome Sette Chiese deriva dalla molteplicità di chiese che raggruppa, ma sette è solo un numero simbolico dato che se ne contano almeno dodici. Secondo la leggenda, fu voluta da San Petronio stesso, patrono e vescovo di Bologna. La chiesa più antica invece, è quella romanica dei Santi Vitale e Agricola, costruita nel IV secolo su un tempio paleocristiano. La chiesa principale è dedicata al Crocifisso e sotto l’altare maggiore si trova una finta cripta, costruita successivamente.
Ciò che ha reso celebre questo complesso è la chiesa del Santo Sepolcro, edificata dai crociati nel XII secolo. In questo edificio ottagonale è stato costruito fedelmente, ma in scala ridotta, il Santo Sepolcro di Gerusalemme per permettere ai fedeli di affrontare un pellegrinaggio “alternativo” e più sicuro di quello in Terra Santa. La ricostruzione del sepolcro è un documento storico notevole: poiché l’originale a Gerusalemme è stato modificato nei secoli, chi desidera scoprire com’era il Santo Sepolcro nel XII secolo non può che visitare il complesso delle Sette Chiese. Tutto il monumento risponde a un forte simbolismo: il perimetro è ottagonale, numero della resurrezione, e le colonne attorno al sepolcro sono dodici come le porte della Gerusalemme Celeste, così come le porte di Bologna.
Nel complesso delle Sette Chiese sono presenti anche dei chiostri da cui sembra che Dante Alighieri abbia preso ispirazione per delle pene della Divina Commedia. Uno dei chiostri è denominato Cortile di Pilato, subito adiacente al Santo Sepolcro, che ricorda il luogo in cui Cristo fu condannato e dove c’è anche un gallo in pietra a simboleggiare il rinnegamento di San Pietro.