La street art bolognese: guida al minimo indispensabile

La street art bolognese: guida al minimo indispensabile

Stai passeggiando per le vie di Bologna, è una bella giornata, e magari ti stai gustando un buon gelato. Ti guardi intorno distratto, il tuo sguardo vaga tra portici e monumenti, fino a che non viene catturato da una serie di graffiti. Ecco, quelli che tu pensi essere dei semplici graffiti sono in realtà delle vere e proprie opere d’arte a cielo aperto. La street art Bolognese la si trova letteralmente ovunque: dai muri del centro storico, alle saracinesche dei negozi, fino alle pareti di condomini di periferia.

Svariate sono state le iniziative del comune per rivalutare gli spazi urbani trasandati e degradati, promuovendo l’arte di strada presente a Bologna già dagli anni ’80.

Alcuni di questi sono:

  • Frontier che si è proposta di riflettere e riconoscere a livello internazionale il valore artistico del Writing e della street art;
  • R.U.S.C.O.” acronimo di Recupero Urbano Spazi Comuni sviluppato con l’intento di reinventare gli spazi comuni e diffondere l’arte e la bellezza gratuitamente. È divertente il fatto che la parola “rusco” in dialetto bolognese significhi spazzatura.
  • Progetto Ponte di Stalingrado” nato con l’intento di ravvivare il cupo paesaggio urbano dandogli un’identità completamente nuova.
  • Cheapun progetto indipendente che promuove la street art come strumento di rinnovamento urbano e che valorizza l’ibridazione dei linguaggi espressivi privilegiando come supporto la carta.

I punti di interesse sono davvero tantissimi, ne sono stati catalogati ben più di 100. Musei su strada che problematizzano tematiche sociali, spesso affrontando temi attuali e di gran rilevanza. Ma quali sono quelli che non puoi assolutamente non vedere?

Ecco qui per te una piccola guida sulla TOP 10 della street art Bolognese.

Il minimo che c’è sapere sul minimo che c’è da vedere.

Via Zamboni 38 – Luis Gutierrez, 500 Anni dalla Conquista dell’America (1988) – street art

Realizzato nel 1988 da Luis Gutierrez, colombiano di nascita ma naturalizzato italiano, in occasione dei 900 anni dell’università di Bologna. Dal titolo “500 Anni dalla Conquista dell’America”, l’opera antologica narra la storia dell’America latina, e proprio per questa sua importanza in quanto testimonianza storica, nel 2014 è stato restaurato completamente grazie alla collaborazione dell’Università di Bologna, l’Accademia delle Belle Arti, il quartiere di San Vitale e le associazioni Habitat e Intorno al cerchio.

L’arte di Gutierrez è profondamente legata al Sud America per le forme e il folklore dei personaggi raffigurati, ma è contemporaneamente in grado di connettersi all’arte occidentale narrando un racconto immediato e coinvolgente allo scopo di trasmettere un messaggio di pace e fraternità tra popoli.

Ponte di Stalingrado – Roberto Morgantini, Un ponte di colori (2016) – street art e graffiti

Il Progetto Ponte di via Stalingrado nasce nel 2016 su iniziativa di Roberto Morgantini. Grazie alla partecipazione di una quarantina di artisti, il ponte (arterie della città che collega il centro città alla fiera, all’autostrada e alla tangenziale) ha ripreso vita guadagnandosi una nuova identità.  

Un esperimento collettivo in nome dell’arte e della collettività che ha coinvolto artisti da diverse parti del mondo.

Il progetto ha dato vita alla creazione di un libro “Un ponte di colori” edito da Pendragon: una raccolta delle più belle foto del ponte dipinto.

Progetto Frontier

Via Emilio Zago, 14 – Tellas, Mikasa club (2014) – street art

L’opera di Tellas (2014), artista Sardo definito tra i più interessanti in tutto il mondo secondo l’Huffington Post Stati Uniti, si contraddistingue per un segno marcato, delineato, semplice ed essenziale. La natura è il vettore tematico delle produzioni dell’artista: questa viene unita a una prerogativa personale a astratta, capace di generare forme, figure e trame differenti. Infatti, la linea sembra allungarsi e annodarsi in enormi matasse, grovigli senza inizio e senza fine che interpretano la natura. Questi intrecci rappresentano la natura che come erba rampicante prende possesso dell’edificio.   

Via Mascarella (angolo Via delle Belle Arti) – Alice Pasquini (2014) – street art

La femminilità a 360° è l’elemento, la sostanza di Alice Pasquini. Si tratta di una femminilità che comprende tutte le sfaccettature dell’essere donna: dalla sensualità alla forza, dal coraggio alla leggerezza che emergono dallo sguardo delle protagoniste delle sue opere dotate di una bellezza semplice, acqua e sapone.

L’eterogeneità dei volti disegnati corrisponde a quella di un’artista che ha dimostrato il proprio valore mettendosi alla prova con illustrazioni, installazioni, pittura, grafica e animazioni, vantando un curriculum ricco e variegato, destreggiandosi tra lavori in tutto il mondo.

Il progetto CHEAP

Via Crescenzi, 30 – Cuoghi e Corsello – Street art

La storia di Cuoghi e Corsello inizia nel 1986 all’Accademia delle Belle Arti di Bologna. In continua sperimentazione artistica tra installazioni, video, sculture e performance… i due si fanno conoscere al mondo con un unico nome, Cuoghi Corsello appunto.

Le loro opere sono diventate delle vere e proprie icone che hanno aperto le porte a numerose gallerie d’arte e musei nazionali.

Le figure del duo appiano elementari, ma questa semplicità veicola dei valori semantici ben precisi e articolati che permettono alle immagini di diventare icone.

Via Abbadia – Claudio Romo, Viaggio del fantasmagorico di Apparitio Albinus (2016) – poster art

La poster art di Claudio Romo è stata realizzata in occasione della presentazione del libro “Viaggio nel fantasmagorico giardino di Apparitio Albinus” durante la Bologna Childrens Book Fair racconta.

Il giardino di Apparitio Albinus è un luogo strabiliante dalle coordinate sconosciute con pianure selvagge e boschi spettrali, popolato da mitiche creature che brulicano nella vegetazione, nuotano negli oceani e solcano i cieli. Un libro che scaturisce meraviglia e inquietudine così come la poster art da esso estratta.

Il viaggio nel giardino si muove tra automi, creature metà uomini e per metà vegetali, macchine infernali, pesci assassini: meraviglie classificate con scrupoloso approccio scientifico in questo volume a metà strada tra un bestiario medievale e il catalogo di curiosità di un collezionista cinquecentesco.

Largo Respighi, Via Zamboni, Via delle Belle Arti, Via Marsala – SNEM – poster art

SNEM (letteralmente “sogno”) è un artista che si distingue per interventi di poster art, che danno la visione di un’arte, da lui stesso definita “temporanea”, perché viva non nella sua compiutezza, quanto nella sua provvisorietà. Opere orientate dagli studi di anatomia umana e animale, i suoi soggetti suscitano sorpresa e timore.

L’artista seziona il corpo umano, considerato come un contenitore, ne estrapola dei soggetti che mostrano l’essere umano nella sua essenza, dandoci l’occasione di guardare alle cose in una nuova prospettiva svelando ciò che è normalmente considerato impressionante e di cattivo gusto.

Via del Pratello

Conosciuta soprattutto per i locali e la movida bolognese, via del Pratello nasconde in realtà un lato segreto. Quando i locali chiudono, e i giovani e gli universitari tornano a casa, le saracinesche dei negozi si abbassano e si scopre una via piena di colori vividi che ricorda una vera e propria galleria d’arte che prende vita su portoni e serrande. Opere realizzate da poco, che danno al Pratello un’identità tutta nuova e da scoprire.

Perciò mentre sei a Bologna e ti gusti il tuo buon gelato camminando per le vie del centro, ricordati di guardarti intorno, perchè non si può mai sapere cosa hai davanti agli occhi (in realtà dopo aver letto questa breve guida puoi saperlo).

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