Guadagnatasi un posto tra i sette segreti di Bologna, la finestrella di via Piella, conosciuta anche come “piccola Venezia” (soprattutto nei giorni di piena ricorda molto la città lagunare) o semplicemente “finestrella sul canale delle Moline”, regala uno scorcio su uno dei pochi canali ancora visibili della città. Affacciandosi tra i palazzi, si può vedere scorrere uno dei pochi tratti d’acqua che tra i primi del Novecento e il dopoguerra non fu ricoperto di asfalto.
Il canale è la prosecuzione del canale di Reno e per gran parte del suo itinerario è rinchiuso tra le case, come si vede dalla finestrella, perciò, in passato, questo angolino di Bologna è rimasto a lungo nascosto alla vista. Di recente sono stati riaperti gli affacci sui ponti delle vie Oberdan e Malcontenti, che permettono una visuale più ampia.
Nella Bologna medievale i canali erano molto importanti per le comunicazioni, soprattutto per le città che non avevano a disposizione uno sbocco diretto sul mare come Bologna. Il Canale delle Moline, in particolare, era utilizzato per produrre l’energia necessaria a muovere ben 15 mulini ad acqua della città. In giro per il centro storico si possono vedere delle chiuse, cioè torrenti seminascosti, ascoltare il rumore dell’acqua e addirittura si può sentire il rombo del salto del Reno.
Anche in altri angoli particolari è possibile scoprire l’aspetto misterioso e acquatico della città: via della Grada, con l’antico opificio sul canale di Reno o in via Riva di Reno con il monumento alla lavandaia desnuda, seminascosto dalle siepi e famoso per i glutei scoperti della donna, riprodotta intenta a lavare i panni.
Nel 2018 la finestrella di via Piella ha compiuto 20 anni. Infatti, questo romantico affaccio sul canale delle Moline fu riaperto nel 1998, e da allora è stato un successo in crescendo, meta di turisti ed innamorati. Proprio per questo, il muro attorno alla finestrella è stato riempito da cuori disegnati, frasi d’amore e persino da qualche lucchetto in stile Moccia.