La Basilica di San Giacomo Maggiore

La Basilica di San Giacomo Maggiore

La basilica di San Giacomo Maggiore, maestosa chiesa due-trecentesca, ospita al suo interno la cappella Bentivoglio, perfetto esempio di architettura del primo rinascimento bolognese.

Questa chiesa fu a lungo la sede della comunità di eremiti del beato Giovanni Bono da Mantova, detti Giamboniti.

La basilica e l’ordine eremitano

La comunità dei Giamboniti si era stabilita già dal 1247 nei pressi delle mura di Bologna, lungo il corso del Savena. Qui fondarono il loro monastero e la chiesa dedicata a San Giacomo.

Gli eremiti di San Giacomo di Savena entrarono a far parte del nuovo grande organismo detto “Ordine Eremitano di Sant’Agostino”, voluto nel 1256 da Papa Alessandro IV.

Si rese tuttavia necessario per gli eremiti del Savena cercare un luogo più adatto all’interno delle mura della città, dove fosse più comodo svolgere la loro opera di apostolato. Così, il 25 aprile 1267 fu posta la prima pietra della nuova chiesa sulla strada San Donato.

I lavori proseguirono lentamente: col tempo i frati riuscirono ad acquistare tutta l’area e a portare avanti l’edificio, soprattutto grazie alle elargizioni di fedeli e alla riscossione delle gabelle.

La basilica di San Giacomo Maggiore fu terminata solo nel 1315 e la sua consacrazione ufficiale fu celebrata nell’anno 1344, dopo la costruzione della parte absidale.

La facciata è la parte più antica di San Giacomo in pieno stile tardo romanico. Nei primi del Trecento furono aggiunte alla facciata le quattro celle sepolcrali e il protiro originale fu modificato riadattando i leoni che originariamente erano rivolti verso l’esterno.

La ristrutturazione di San Giacomo Maggiore

Nel Quattrocento la famiglia Bentivoglio la prese sotto la sua protezione e realizzò una cappella gentilizia e il lungo portico sulla via San Donato. Nel 1471 venne sopraelevato il campanile e tra il 1483 e il 1498 l’interno venne stravolto, realizzando, in luogo delle capriate lignee medievali, una nuova copertura con tre volte a vela e una cupola.

Con l’avvento di Napoleone e la soppressione degli Ordini religiosi, gli Agostiniani furono allontanati. Rientrarono nel 1824, ma parte del loro convento era divenuto sede del Conservatorio Musicale. Gli Agostiniani abbandonarono definitivamente il convento di San Giacomo dopo il 1860 con le cosiddette “leggi eversive” del nuovo Regno d’Italia, rimanendo come custodi della chiesa.