Il Teatro Anatomico: dove venivano sezionati i cadaveri

Il Teatro Anatomico: dove venivano sezionati i cadaveri

Il Teatro Anatomico dell’Università di Bologna può essere considerato tra i più antichi d’Italia. Sito all’interno del Palazzo dell’Archiginnasio, l’anfiteatro era il luogo adibito alle dimostrazioni anatomiche pubbliche, effettuate con la pratica della dissezione dei cadaveri (praticata principalmente d’inverno, nel periodo di Carnevale). L’anatomia moderna nasce nel cuore della cristianità, proprio in Italia, dove sorgono le prime università, nelle quali si praticava la dissezione dei cadaveri già nel XIII secolo, prima per l’esame del corpo di chi era morto in circostanze dubbie e poi a scopo didattico, per conoscere meglio gli organi e l’architettura del corpo umano.

Le caratteritiche dell’edificio

Il soffitto a cassettoni, realizzato da Antonio Levanti, è decorato con figure simboliche rappresentanti quattordici costellazioni e al centro Apollo, nume protettore della medicina.

La scelta del tema astrologico risale alla tradizione di consultare gli astri prima di procedere alle operazioni o alla somministrazione di farmaci. L’astrologia veniva associata alla medicina e del resto questa continuò ad essere materia di studio all’università bolognese fine a tutto il secolo XVII.  

Come gli altri teatri anatomici europei, comparve nel XVI secolo e originariamente era costituito da un tavolo centrale sul quale veniva effettuato l’esame del corpo. L’originale in marmo è conservato a Palazzo Poggi e presenta ancora una macchia di sangue al centro, considerata troppo raccapricciante per essere esposta in un luogo pubblico visitato molto spesso. Il tavolo è sovrastato da un baldacchino retto da due statue di uomini nudi e privati della pelle, detti “gli spellati”, (opera settecentesca di Ercole Lelli). Sopra al baldacchino si trova una figura femminile seduta, probabilmente l’allegoria dell’ Anatomia, alla quale un putto alato dona un femore, invece che un fiore.

Le pareti del teatro anatomico sono adornate da numerose statue, le quali rappresentano medici dell’antichità e della contemporaneità. Questi sono rappresentati con un busto se ritenuti figure minori, mentre a figura intera se considerati insigni. Le due statue principali, alla destra dell’entrata, raffigurano Ippocrate e Galeno, il più importante medico greco ed il più importante medico romano. Il più celebre specialista che operò in quella sala fu Mondino dei Liuzzi, anatomista che riprese la pratica delle dissezioni del corpo umano.

Sulla parete opposta alla cattedra, vi è la figura di un medico che regge in mano un naso: si tratta di Gaspare Tagliacozzi, cioè il bolognese precursore della rinoplastica.

La Sala Anatomica subì gravissimi danni nel bombardamento che il 29 gennaio 1944 distrusse parte dell’edificio che venne ricostruito nell’immediato dopoguerra riutilizzando le sculture lignee originali, fortunatamente recuperate dalle rovine.