Il Monte di Pietà: il palazzo e l’istituzione finanziaria

Il Monte di Pietà: il palazzo e l’istituzione finanziaria

Il Palazzo del Monte di Pietà è un edificio risalente al Quattrocento, situato al civico 11 della centrale via Indipendenza, all’angolo con via Del Monte.

La storia e la struttura del palazzo

Durante il XV secolo il palazzo ospitava i canonici della adiacente cattedrale di San Pietro, un tempo collegata tramite il portico del cortile interno, realizzato da Pagno di Lapo Portigiani nel 1467. Nel 1523, grazie a una delibera del Senato bolognese, l’edificio divenne sede del Monte di Pietà di Bologna.

Nel 1758 il palazzo venne ristrutturato dall’architetto Marco Antonio Bianchini, insieme ad Alfonso Torreggiani, che a quel tempo si occupava dei lavori sulla facciata della cattedrale. L’edificio si contraddistingue per il portico a cinque arcate e per la scultura in terracotta che campeggia al centro: essa rappresenta la Pietà, raffigurante Cristo sofferente circondato dalla Madonna, Nicodemo e due angeli. Sotto la scultura è evidente la data 1473, riferita alla fondazione del Monte di Pietà.

L’istituzione

I Monti di Pietà sono fondazioni nate su iniziativa dei frati francescani osservanti, con lo scopo di aiutare le persone meno abbienti mediante la concessione di prestiti in cambio di un pegno. I beneficiari dei prestiti erano perlopiù piccoli artigiani e bottegai che potevano ottenere anticipi di pegno su merci o oggetti.

Lo Statuto che regolava le attività del Monte di Pietà fu pubblicato nel 1514, riformato nel 1576 e rimase in vigore fino al XIX secolo. Il documento illustrava le caratteristiche dell’apparato amministrativo e le modalità con le quali venivano erogati i prestiti, oltre ai compiti e le mansioni del personale. L’istituzione fu soppressa durante l’occupazione napoleonica, i suoi beni sequestrati e restituiti ai creditori nel 1796.

Il Monte rimase chiuso fino al 1803. In seguito i locali sono divenuti sede di istituti bancari, decretando la fine del vecchio istituto ma conservando il fascino della storia che l’edificio ancora oggi protegge.