“Buskers”, termine inglese che riguardo all’origine incontra diverse interpretazioni. C’è chi sostiene che la parola derivi dallo spagnolo “buscar”, ovvero cercare, in quanto, secondo questa notorietà, gli artisti di strada sono in cerca di fama e fortuna. Altri, sostengono che derivi dalla parola “to busk” ovvero andare in giro come un pirata.
Oppure, addirittura che derivi dall’accento “bergamasco” perché i primi artisti di strada a Londra provenivano a Bergamo.
Si tratta di una pratica artistica legata ad una richiesta di libera offerta. I buskers offrono intrattenimenti vari, giocoleria, musicali, clown, mimi e tutto ciò che può essere definito arte.
La loro è una lotta continua contro burocrazia e diritto di esibirsi nelle piazze e vicoli. Uomini e donne che decidono di condividere la propria arte musicale o di altra natura con il pubblico instaurando con esso un legame profondo, l’assenza di un palco e il contatto ravvicinato col pubblico è uno delle caratteristiche fondanti che trasportano l’emotività e il coinvolgimento, quasi come fossero un tutt’uno col pubblico. Il “palco” diventa spazio per tutti, l’artista e il pubblico si uniscono in un caloroso abbraccio.
In passato, quando l’industria dell’intrattenimento non era sviluppata i buskers erano molto amati e ricercati. A qualsiasi sagra, festival ed eventi erano presenti per intrattenere e svagare i partecipanti. Pensate che le prime leggi per regolamentare la loro arte risalgono all’antica Roma.
Parlando di Bologna, epicentro culturale-artistico che ospita una svariata quantità di artisti desiderosi di condividere le loro passioni. Li troviamo nelle vie più turistiche e più frequentate come Via Indipendenza.
Passeggiando possiamo imbatterci in meravigliosi murales su strada fatti col gesso, oppure clown che intrattengono bambini, abbiamo giocolieri e maghi-intrattenitori che deliziano con le loro performance.
In Piazza Maggiore non è raro trovarne qualcuno seduto sul crescentone con una chitarra e microfono a riprendere canzoni di “Lucio Dalla” in onore del grande artista bolognese.
La voglia continua ad essere tanta nonostante siano imposte diverse restrizioni e limiti.
Tanti sono i ragazzi che cominciano in questa maniera una carriera e al contrario tanti sono gli artisti che continuano a scegliere la fama come punto di contatto col pubblico. Una pratica che merita dignità e più supporto di quello che c’è oggi!
Se siete nelle vicinanze nel periodo fine Agosto inizio Settembre e adorate questa arte consiglio vivissimo è partecipare al Ferrara Buskers al Festival!